“Il Governo Regionale ci distrae per non affrontare gli attuali gravi problemi della Sanità Picena a tutto vantaggio di quella a nord delle Marche”
Ascoli Piceno, 2018-11-20 – Sarò un cinico e non facilmente pronto alla commozione ma mentre infuria il derby sulla sanità tra Ascoli e San Benedetto per chi potrà avere in futuro l’ospedale di primo livello, mi chiedo a chi giovino questi contrasti.
Continuo quindi a non commuovermi sul fatto che in luogo di un ospedale unico potremo averne due, con il rischio che siano entrambi a scartamento ridotto, ma soprattutto perchè c’è il rischio , concreto, che l’ospedale di Ascoli, continui a perdere pezzi.
E’ la storia di sempre: quella dei due polli di Renzo che continuano a beccarsi anche durante il percorso che li porta alla padella.
Credo invece che in attesa della riorganizzazione della Sanità Picena, che mi sembra sia di là da venire, e sempre in attesa e fiduciosi che qualcosa cambi alle prossime elezioni regionali, dobbiamo stare molto attenti che non venga tolto all’ospedale di Ascoli ciò che abbiamo, anzi, sempre in attesa, dobbiamo chiedere con forza il suo potenziamento anche in ragione dei servizi che dovranno essere garantiti ai territori dell’entroterra.
Stando ai si dice, infatti, sembra, a dispetto di quanto previsto e scritto a chiare lettere nei programmi dell’Area Vasta 5, che l’Unità Operativa Complessa di ORL, (Otorinolaringoiatria), da Ascoli venga trasferita a San Benedetto, cosa assolutamente non prevista nella determina n. 639 del 31/07/2012 a firma dell’allora direttore generale dell’Asur, che appunto, definisce il processo di riorganizzazione dei due Presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto.
Nello specifico ad Ascoli sono previste e devono restare le degenze ordinarie in modo che venga garantita la continuità assistenziale con la reperibilità notturna e festiva e le consulenze di pronto soccorso, e ancora le degenze in DH/DS e le attività ambulatoriali e di consulenza, mentre al Madonna del Soccorso sono previsti e dovranno restarci, le degenze in DH/DS e le attività ambulatoriali.
Ed ancora: mentre nel presidio di San Benedetto verrà presto attivato il polo neurochirurgico, all’ospedale di Ascoli non c’è traccia di disponibilità di un neurologo, a servizio del reparto di ematologia e a disposizione della radiologia interventistica di prossima attivazione.
E mentre tutto ciò accade, noi ci stiamo a beccare su quale dovrà essere l’ospedale di primo livello! Assurdo!
E poi ancora: vogliamo parlare della cronica mancanza dei medici nel Pronto Soccorso del Mazzoni e delle lunghe liste di attesa??
E allora, per un momento, lasciamo perdere l’estenuante dibattito sull’ospedale unico o di primo livello che dir si voglia, con annesse commozioni e facili lacrime, ed occupiamoci dello stato attuale della nostra Sanità perché c’è il rischio che tra qualche anno l’ospedale di Ascoli potrà divenire un semplice e grande Poliambulatorio con annesso Pronto Soccorso.
E’ su questi tempi che occorrerà organizzare un Consiglio Comunale aperto prima di occuparci di Ospedale unico, e di addentrarci in un derby che non ha senso!
Ma proprio a nessuno è venuto il dubbio che il Governo Regionale ci stia facendo distrarre per non affrontare gli attuali gravi problemi della Sanità Picena, a tutto vantaggio di quella a nord delle Marche?
Il Vice Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche
Piero Celani
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