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Guido Castelli: “Il no agli ospedali unici nelle Marche è stata una scelta condivisa da tutta la giunta”

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ASSESSORE CASTELLI SU RETE OSPEDALIERA: “IL NO AGLI OSPEDALI UNICI DECISIONE PROMOSSA DALLA GIUNTA IN COERENZA COL PROGRAMMA ELETTORALE”

In merito al dibattitto di ieri in consiglio regionale riguardante la disattivazione del piano per gli ospedali unici l’assessore al Bilancio Guido Castelli sottolinea:

“Il no agli ospedali unici nelle Marche è stata una scelta condivisa da tutta la giunta presieduta dal presidente Acquaroli che la scorsa settimana ha avviato l’iter per l’approvazione del nuovo piano sociosanitario. Lo stop ai project financing ha rappresentato una decisione ponderata e maturata dopo un costante e approfondito confronto con i territori. La strategia prevede un’accurata analisi dei fabbisogni e una necessaria rivisitazione della scelte sulla rete ospedaliera operate dalla precedente giunta , con la massima attenzione a non sguarnire i territori, ma anzi con la ferma volontà di potenziare i servizi. In particolare per quanto riguarda la provincia di Ascoli Piceno verranno mantenuti i due presidi di Ascoli e San Benedetto del Tronto valorizzando – con un approccio strategico –  quei percorsi di integrazione in grado di migliorare le attività delle due strutture. Lavoreremo inoltre per  dare a quella che è una area vasta di confine,  gli strumenti necessari in termini di risorse e personale per lavorare al meglio superando quella condizione di marginalità in cui ha versato per troppo tempo”

NO DELLA REGIONE ALL’OSPEDALE D’ECCELLENZA
MARCHE VERSO IL MODELLO LOMBARDO?
Ieri è stata votata e annunciata con giubilo ai giornali la parola FINE all’ospedale di eccellenza per la provincia di Ascoli. Dopo neanche due mesi della nuova Giunta possiamo già capire la loro strategia per lo sviluppo del territorio: #IMMOBILISMO.
È vero, oggi Ascoli non è più la cenerentola delle Marche: è la zucca ma mezzanotte è già passata.
D’altronde l’avremmo dovuto immaginare guardano come viene amministrata Ascoli da decenni, una città che ha perso attrattività per chiunque (giovani, professionisti, famiglie) e di come San Benedetto del Tronto, soffocata dalle recenti cementificazioni, ne stia seguendo l’esempio.
Ma ora, visto che leggo anche molti commenti rivolti a me (spesso insulti), come se l’ospedale mi desse un qualche tipo di guadagno, voglio dirvi i motivi per cui questa scelta miope ci porterà ancora più indietro rispetto alla regione e all’Italia.

1- Chi dice che gli ospedali di Ap e Sbt possono essere migliorati a livello strutturale dice una BUGIA: sono strutture pensate 50 ANNI FA quando ad esempio non esisteva la normativa #antisismica e quindi non sono adeguati ad essa.
Ho visto arrivare al Mazzoni macchinari innovativi che non potevano essere sostenuti dai solai (perché troppo pesanti) e questi sono stati puntellati dal piano inferiore (50 anni fa non esistevano TAC, Risonanza Magnetica, la laparoscopia, la PET etc). Il Madonna del Soccorso è ubicato in una posizione non adeguata a un ospedale: comodo se ci si deve andare a piedi dal centro di San Benedetto, meno comodo se ci si deve andare via ambulanza o in macchina magari in piena estate nelle ore di punta. Domanda: da Porto d’Ascoli ci vuole più tempo ad andare al Madonna del Soccorso tramite la nazionale o a Spinetoli tramite l’Ascoli-Mare? Per non parlare della nota carenza di #parcheggi.
2- Un ospedale che accoglie tutte le specialistiche è un ospedale più #sicuro, perché nel caso di complicazioni non è necessario andare da Ascoli a San Benedetto o viceversa.
3- Come dicono molti, è vero: la #qualità dell’ospedale dipende dalla qualità di medici e infermieri, ma medici e infermieri SCAPPANO da qui, perché il bacino dei due ospedali è troppo piccolo. Infatti i nostri due bravissimi chirurghi, potendo entrambi scegliere, se ne sono andati e adesso non abbiamo un primario chirurgo. Oggi a causa del numero chiuso nelle università ci sono pochi medici, soprattutto specializzati, che giustamente hanno una grande margine di scelta e trattava per il loro futuro lavorativo. I nostri nosocomi vecchi e che non hanno percorsi adeguati alle nuove diagnostiche o collegamenti con l’università e la ricerca, non sono certo #attraenti.
4- Il decreto Balduzzi prevede che nella nostra Provincia ci sia un solo ospedale di #PrimoLivello: quale sarà? Ascoli perché è il capoluogo e serve la montagna o San Benedetto che ormai ha più abitanti e serve la costa e i suoi tanti turisti? E i comuni della Vallata? E la Valtesino? E la Valdaso? Vi ricordate che in campagna elettorale i candidati della costa parlavamo di ospedale di primo livello con vista mare e quelli di Ascoli del primo livello al Mazzoni vero? E adesso?
5- Credo che nel 2020 fare #campanilismo, perché il motivo è solo ed esclusivamente questo, in una provincia che ha meno abitanti di una Parrocchia di Roma sia ridicolo, soprattutto quando si parla di sanità che è un servizio universale e ogni cittadino dovrebbe essere curato in modo eccellente a prescindere se sia registrato all’anagrafe di San Benedetto, di Ascoli o di Arquata.
Quando ho intrapreso questa strada sapevo che era una scelta difficile, ma non si può ragionare solo per il consenso. La Politica deve decidere guardando il futuro di un territorio attivando azioni politiche anche forti – naturalmente dopo aver ascoltato tecnici esperti e operatori interessati – con un solo obiettivo: il bene dei cittadini.
Oggi è un brutto giorno per la sanità: non abbiamo più la speranza di migliorare e siamo destinati a un lento declino che costringerà i nostri cittadini a spostarsi in altre Regioni per curarsi o a doversi rivolgere ai privati proprio come accade in Lombardia. Anna Casini

 

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