San Benedetto del Tronto – Riceviamo dal comitato Salviamo il Madonna del Soccorso e pubblichiamo integralmente
Abbiamo letto sulla stampa le esternazioni del professor Ceriscioli di ieri, nella sua veste di Presidente uscente della Regione. Riportiamo alcune frasi significative: «Mettendo insieme tutti i servizi di base delle strutture di Ascoli e San Benedetto, considerando anche le attività di secondo livello delle strutture, si ottiene un ospedale di primo livello … con la coesistenza degli ospedali esistenti, dotati di piastra di emergenza, e un rafforzamento della medicina territoriale per attività riabilitativa, di recupero e di lungodegenza. Un territorio che può veder crescere un’esperienza interessante come quella di Arquata». Ancora: «In termini di servizi, due presidi non promettono nessuna crescita, le risorse spartite obbligano ai doppioni e impediscono di aumentare le specializzazioni … Ascoli e San Benedetto sono due ospedali di base con un po’ di specialità in più. Da soli le due strutture non arrivano a un ospedale di primo livello».
Per concludere con: «Che volete: due ospedali che non sono nemmeno di primo livello o uno nuovo di secondo livello con tutte le specialità che ha, ad esempio l’azienda ospedaliera Marche Nord ad eccezione della neurochirurgia?».
Ahi, ahi ahi professore, che delusione! Che profonda delusione! Non ricorda più che proprio una settimana prima, davanti al Sindaco Piunti, al consigliere Balloni, al consigliere De Vecchis e al dottor Baiocchi, presidente del Comitato, mentre si parlava del nuovo Pronto soccorso di Pagliare con 70.000 accessi, unico in tutta la Regione ad avere i requisiti per un DEA di 2 livello e quindi delle varie specialità correlate, lei ha affermato: «Ma ve la do subito la Neurochirurgia! Figuriamoci, Pesaro non vede l’ora di liberarsene!”. Capisce ora che le sue promesse elettorali, a fronte di questi calcolati dietro front valgono meno di zero? Anzi, per usare precisi termini matematici, sono proprio promesse con segno negativo.
Comunque almeno ora sappiamo di avere due ospedali di base che hanno specialità di secondo livello (UNICI IN ITALIA! E forse nel mondo) e quale sarà il nostro futuro, con la piastra di emergenza: ARQUATA! Ossia ospedale di zona disagiata, con 20 posti letto di medicina e il Pronto Soccorso. E i servizi territoriali per curare i tanti anziani, come in montagna. No professore, non siamo zona disagiata, ma ci sentiamo molto a disagio di fronte a certe affermazioni e, soprattutto, di fronte a certi personaggi.
Peccato però che sia il professore che la signora Casini non abbiano dedicato neppure un minuto a spiegare quale sarà il costo del nuovo ospedale, anche se al tavolo dedicato si è parlato tanto ma tanto di risparmio. Allora ve li ricordiamo noi i costi, visto che sono stai calcolati anche dalla CGIL, il sindacato del professore: con il project financing gli ospedali di Pesaro, Macerata e Pagliare costeranno tre miliardi, in 25 anni. Ossia 120 milioni l’anno: il che vorrà dire decine e decine di medici e infermieri che non saranno assunti anche, e soprattutto, per il territorio. Ricordiamo che, secondo i costi di mercato, un ospedale con 500 posti letto si può costruire con 75 milioni. Ma noi diciamo 110: 80 (Ceriscioli), 20 (Agostini). Ne restano solo 10. E per 10 milioni dobbiamo caricarci di tutti quei debiti e rinunciare a tutto quel personale, della cui mancanza tanto ma tanto si è pianto allo stesso tavolo?
Allora professore, il Comitato la invita, e con lei quelli che hanno organizzato i tavoli (a cominciare dal signor Agostini), ad un incontro pubblico a San Benedetto per discutere di posti letto, reparti, servizi territoriali, costo dell’ospedale. Ma con i dati, i vostri documenti ufficiali e, soprattutto, quelli che tenete ben nascosti. QUANDO VOLETE. VI ASPETTIAMO. Al momento le sue promesse elettorali, e quelli delle sue amiche ed amici valgono, lo ripetiamo e continueremo a ripeterlo fino alle prossime elezioni, molto ma molto meno di zero.
Il comitato Salviamo il Madonna del Soccorso
Dott. Nicola Baiocchi
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